In occasione della XXIX Giornata della Legalità, che ricorre il 23 maggio, anniversario della stra-ge di Capaci, il Sindaco di San Severo, Avv. Francesco Miglio, ha rilasciato la seguente dichiara-zione:

 

“Carissime Concittadine e Carissimi Concittadini,
nel XXIX anniversario della strage di Capaci, attentato di stampo terroristico-mafioso in cui persero la vita il Magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesco Morvillo e i tre agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, abbiamo tutti il dovere di fermarci per rendere l’omaggio della memoria. La Giornata della Legalità, che oggi commossi celebriamo, trova la sua ragione ed il suo fondamento nell’efferato attacco allo Stato, avutosi il 23 maggio 1992, alle ore 17,57, da parte della mafia. Dopo meno di due mesi, si ebbe un secondo rogo – strettamente legato al primo attentato – a Palermo, in via D’Amelio, contro Paolo Borsellino e la sua scorta. Sembrava che le forze diaboliche dell’anti-Stato avessero prevalso, che l’intera Nazione fosse in balìa delle criminalità organizzata. Eppure non fu così, poiché si ebbe da parte della società civile una mobilitazione tale da dar vita ad una rinnovata cultura della legali-tà, che trovò la sua forza da una profonda e consapevole presa di coscienza del fenomeno mafia e criminalità organizzate, di ogni tempo e di ogni luogo.
A nome della intera Città di San Severo, mi inchino, con commozione e gratitudine, innanzi alla memoria di quanti hanno saputo – allora, come oggi – dedicare la vita intera al servizio dello Stato. Il loro supremo sacrificio ci insegna che la guerra contro le mafie può senza alcun dubbio essere vinta, ma a patto che alla lotta delle Istituzioni si associ quella –ferma, convinta, quotidiana e solidale- delle coscienze di tutti gli Italiani.
E’ questo il retaggio più nobile e vero che giunge alle giovani generazioni – come a tutti noi – da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: è dalla lotta delle coscienze che abbiamo la consape-volezza del nostro essere Cittadini, ovvero parte attiva di quella Comunità che ha come ente esponenziale lo Stato, con la sua Costituzione, con le sue leggi, con le sue Istituzioni.
Ed è da questa consapevolezza – da avere ogni giorno! – che potremo dirci degni di essere Italiani, di appartenere a quel Popolo che ha generato Uomini come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.”

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